
Come si compone il prezzo dei carburanti?
Variabile, condizionato dagli scenari politici e sociali, oggetto spesso di discussione, soprattutto quando aumenta, il costo del carburante sembra essere un vero e proprio rebus. Cerchiamo allora di analizzarne la composizione per capire quali sono le diverse voci che lo compongono e chi o cosa ne decide la variazione.
Intanto è bene sapere che il MISE, Ministero dello Sviluppo Economico, offre la possibilità di consultare in tempo reale i prezzi di vendita dei carburanti praticati presso gli impianti di distribuzione situati sul territorio nazionale, dal momento che i gestori dei punti vendita sono obbligati a comunicarli ogni settimana. Il portale dell’Osservatorio Carburanti effettua un monitoraggio dei prezzi, in modo tale che il consumatore possa individuare la tariffa più conveniente. E’ chiaro che il prezzo più basso è un importante criterio di scelta, ma non è certamente l’unico, poiché spesso la scelta dell’impianto in cui fare rifornimento è basata anche sulla distanza, sulla qualità del prodotto, sulla presenza di servizi aggiuntivi o in generale sulla prestazione ricevuta.

Cosa si somma
Tecnicamente, il costo della benzina e del diesel vengono determinati dalla somma di 3 voci:
- il Platts ovvero il valore di mercato dei carburanti a livello internazionale
- il margine di ricavo dell’industria petrolifera
- le tasse costituite da accise ed IVA
Il Platts è una quotazione che scaturisce dall’incontro tra la domanda e l’offerta in ambito internazionale e comprende il guadagno delle compagnie petrolifere. Ciò che invece spetta alla rete distributiva in proporzione è di molto inferiore rispetto ai ricavi delle aziende che si occupano dell’estrazione e della produzione dei carburanti. La libertà di azione per i distributori e i benzinai è molto ridotta, per cui le oscillazioni di prezzo in questa fascia sono essenzialmente minime.
Infine, vi è l’aggiunta dell’Iva e delle accise, queste ultime sommate nel corso degli anni per permettere al Governo di fare cassa velocemente, in base alla necessità di finanziare ora la guerra in Etiopia, ora le calamità naturali che hanno colpito il nostro paese a partire dagli anni ’60 o le missioni ONU o i vari finanziamenti che occorrono per sostenere misure di emergenza. Il risultato è che in Italia le accise pesano più della metà sul costo al distributore. Dato che poi a queste imposte si aggiunge anche l’IVA al 22%, gli italiani si trovano a pagare i prezzi di benzina più alti in Europa.
Fonti
https://www.money.it/Benzina-diesel-accise-che-paghiamo-nel-2021
https://www.newsauto.it/notizie/prezzo-benzina-diesel-senza-accise-carburanti-2021-209952/